Cos’è

E’ un trattamento integrativo al reddito riconosciuto dall’INPS a tutte le famiglie con figli, alle condizioni di seguito riportate.

E’ definito;

  • “unico” in quanto sostitutivo di numerosi interventi di sostegno alla genitorialità e alla natalità 
  • “universale” perché viene garantito a tutte le famiglie.

A chi spetta

L'assegno unico spetta alla generalità dei contribuenti:  

  • Lavoratori dipendenti
  • Pensionati
  • Lavoratori autonomi
  • Lavoratori in cerca di occupazione

Possono richiederlo tutti i cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, residenti in Italia da almeno due anni e che nel nostro Paese pagano le tasse.

Quando spetta

Il trattamento integrativo è riconosciuto:

  • Per ogni figlio disabile, senza limite di età
  • Per i figli fino al compimento del ventunesimo anno di età a condizione che:
    1. frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
    2. svolga un tirocinio ovvero un'attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
    3. sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l'impiego;
    4. svolga il servizio civile universale;

Il trattamento spetta dal settimo mese di gravidanza.

Quanto spetta

L’importo minimo dell’assegno varia da un minimo di 25 euro ad un massimo di 175 euro. Sono poi previste delle maggiorazioni legate al verificarsi di particolari condizioni.

Per determinare l’effettivo ammontare è necessaria richiedere l’attestazione ISEE.

Tuttavia l’importo minimo di euro 50, al verificarsi delle altre condizioni, spetta indipendentemente dal rilascio dell’attestazione ISEE o se il suo valore è superiore ad euro 40.000.

Il trattamento viene accreditato sul conto corrente indicato dal contribuente; non è possibile ottenere l’accredito sul cedolino di lavoro dipendente o della pensione.

L’INPS ha messo a disposizione un tool all’indirizzo

https://servizi2.inps.it/servizi/AssegnoUnicoFigli/Simulatore 

Che consente di simulare l’importo dell’assegno spettante.

Cosa sostituisce

Con l'entrata in vigore dell'assegno unico universale scompariranno da marzo 2022 quasi tutti i sostegni a favore della natalità, detrazioni comprese, ad eccezione del bonus per gli asili nido. 

Ad essere abrogati saranno il premio alla nascita o all'adozione (il bonus "mamma domani"); l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori; gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfani; l'assegno di natalità (il cosiddetto "bonus bebè") e le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

A partire dal mese di marzo i lavoratori dipendenti e i titolari di pensione non beneficeranno più delle detrazioni per figli a carico e degli assegni per il nucleo famigliare.

Come richiederlo

La domanda può essere presentata:

  • accedendo dal sito INPS al servizio "Assegno unico e universale per i figli a carico” con SPID almeno di livello 2, Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS);
  • contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
  • tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi.

Curiosità

Il figlio maggiorenne, ricorrendone i requisiti, può richiedere direttamente l’accredito del beneficio a lui spettante – variabile da un minimo di 25 ad un massimo di 85 euro - sul proprio conto corrente.

Validità della domanda

A regime le domande si presentano in gennaio e hanno validità di 12 mesi a partire dal mese successivo.

Attenzione:

  1.  per il 2022 è necessario presentare la domanda entro il prossimo trenta giugno per non perdere il beneficio per i primi mesi del corrente anno; Le domande presentate dopo il 1 luglio 2022 consentiranno di accedere al beneficio a partire dal mese di luglio
  2. Coloro che presenteranno la domanda nelle prossime settimane inizieranno a ricevere il trattamento tra il 15 e il 21 marzo.
  3. Coloro che hanno fatto richiesta di assegni famigliari devono presentare una nuova istanza

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